Information Warfare per la lotta al terrorismo

David Cenciotti
3 Min Read

Nel novembre 2001 scrissi un articolo per Aeronautica & Difesa dal titolo “La Guerra Parallela” (a questo indirizzo è disponibile la versione integrale: http://cencio4.wordpress.com/works/la-guerra-parallela/), in cui descrivevo anche altre forme di Information Warfare oltre a quelle già introdotte nel post http://cencio4.wordpress.com/2007/10/11/information-warfare/, che prevedono azioni di oscuramento delle informazioni (se non proprio di  disinformazione), di intercettazione delle comunicazioni e di guerra psicologica mediante trasmissione di messaggi espliciti e/o subliminali:

A proposito di Internet va detto che il Department of Defence, principale riferimento per la stampa specializzata di tutto il mondo, che durante l’Allied Force sul suo sito rendeva disponibili le immagini dal satellite pre e post-strike, è stato sottoposto ad una sorta di censura che ha portato alla pubblicazione di poche, scarne, informazioni. Sono stati inoltre disabilitati, per motivi di sicurezza, i siti che permettevano di visualizzare la posizione delle portaerei della Navy e delle portaeromobili dei Marines, mentre auto-censura è stata quella che si è imposta la Federation of American Scientists (FAS). La Federazione, che gestisce uno dei siti più autorevoli di analisi politico-militare, in passato è stata protagonista di alcuni “scoop” sensazionali come la pubblicazione dell’Orbat (Order of Battle, Ordine di Battaglia) delle forze impegnate nell’Allied Force o le foto dal satellite delle basi nucleari israeliane, delle basi aeree cinesi e dell’Area 51. Le ragioni di questo cambio di tendenza nella gestione delle informazioni sono da ricercare nel fatto che l’obiettivo, per la prima volta dalla 2a Guerra Mondiale, non era quello di “mostrare i muscoli” all’avversario nella speranza di evitare il confitto armato.

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E’ interessante notare che gli U-2 nel nuovo scenario strategico siano utilizzati in missioni SIGINT più che di ricognizione fotografica vera e propria, per intercettare le comunicazioni telefoniche dei telefoni GSM dei membri di al-Qaeda. Nel campo dell’intercettazione telefonica vengono usati dei voice-recognition scanner che servono per identificare e localizzare le voci di Bin Laden e dei suoi più stretti collaboratori.

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…sono stati inviati nel teatro di operazioni, probabilmente operanti da Incirlik (in Turchia), un imprecisato numero di EC-130E “Commando Solo”, dei velivoli che fungono da vere e proprie stazioni radio e TV volanti, che grazie a potentissime antenne VHF, UHF e HF, prima “jammano” o oscurano del tutto le trasmissioni dei media locali, e poi le sostituiscono con quelle americane, emesse in banda AM, FM, HF e televisiva contenenti messaggi, espliciti o subliminali, a ribellarsi al regime talebano, a non supportare i terroristi, a fornire informazioni utili su al-Qaeda, a consegnarsi agli americani ecc.

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